domenica 21 novembre 2010

Roma: Muccassassina compie gli anni.


MUCCASSASSINA
Viaggio fotografico nel venerdì notte più trasgressivo d’Italia.

Fotografie di Giorgia Alba | Shirin Amini | Philippe  Antonello | Jacopo Benassi | Anna Maria Benedetto | Emanuele Camerini | Andrea Campesi | Johnny Capodanno | Roberto Chiovitti | Giovanni Cocco | Fanny Coletta | Andrea Josè Di Pasquale | Esther Favilla | Giambalvo  & Napolitano | Mirta Lispi | Angelo Marinelli | Marco Ronca | Marco Rossi | Ruhena | Fernanda Veron | Renato Vitelli

EDIZIONI POSTCART

Il libro

Isbn: 978-88-86795-47-0 | Pagine: 176 | 100 fotografie in quadricromia | Testi in italiano, inglese | Formato: cm. 24x34 | Legatura: cartonato filo refe | Prezzo: Euro 40,00 | Data di uscita: ottobre 2010

BUON COMPLEANNO MUCCA!

Postcart è lieta di festeggiare il 20° compleanno di Muccassassina con un libro fotografico interamente dedicato al party più trasgressivo, irriverente e colorato d’Italia, simbolo della gay club culture italiana. Durante la stagione 2010, 21 fotografi sono stati invitati dall’art director Diego Longobardi a ritrarre il meglio delle serate di Muccassassina, organizzate come da tradizione ogni venerdì al Qube Disco Club di Roma: i backstage, le mise delle drag-queen, i corpi dei danzatori e dei gogo-boy, i colori della folla. All’intero del libro anche una sezione dedicata alla storia di Muccassassina che inevitabilmente s’intreccia con le trasformazioni dei costumi e delle tendenze dell’Italia degli ultimi vent’anni. Divertente la carrellata di foto con le celebrità che negli anni hanno frequentato i party di Muccassassina: tra gli altri Moana Pozzi, Grace Jones, Geri Halliwell, Rupert Everett, David La Chapelli, Ambra Angiolini, Raul Bova. In vent’anni Muccassassina è diventata un vero e proprio fenomeno di costume in Italia e, per la qualità della musica, l’avanguardia nelle tecnologie, i nomi che la frequentano, gli ospiti che vengono a suonare, un party apprezzato anche a livello internazionale. Per informazioni: p.contino@postcart.com - 062591030 – 3493798647.

Almeno una volta nella vita bisogna essere stati a Muccassassina. Non vedere Muccassassina significa perdersi un pezzo rilevante della città di Roma, ed in fondo dell’Italia. Queste affermazioni mi sono state rivolte di recente non da un gay o da una lesbica, non da amanti di discoteca e nemmeno da qualcuno del modo dello spettacolo, non da un ragazzo in cerca di svaghi o da un’attivista del movimento, non da una trans in un ambiente amico o da un eterosessuale curioso. Tutti costoro hanno detto e continuano con frasi simili in molte occasioni e nel tempo, com’è prevedibile che sia a conferma di una fama e di un successo ventennale di pubblico. Quelle due osservazioni mi sono state rivolte con serietà da due esponenti autorevoli e navigati del mondo della politica, durante alcune serate di Muccassassina cui erano stati invitati. Non importa citare chi erano, è interessante la valenza sociale espressa, scevra dalla cortesia di fare complimenti alla padrona di casa che ero io in quel momento. Chi pratica politica di mestiere e con autorevolezza sa riconoscere i fenomeni che costruiscono senso, influenzando gli ambiti sociali e culturali nei vari territori e nelle singole vite delle persone. Le frasi in questione significavano esattamente questo, con la conseguenza di riconoscere a Muccassassina d’essere anche politica ed in modo sano. Muccassassina è molte cose, tutte da ricordare non solo per celebrare un ventennale o per ringraziare le innumerevoli persone che l’hanno realizzata o che semplicemente ci sono venuti a ballare una o mille sere. Le sue varie sfaccettature servono per capire la complessità di uno straordinario fenomeno italiano, ancora vivissimo e fecondo, che ha creato cultura generale, ha contribuito massicciamente alla visibilità e alla consapevolezza della comunità omosessuale e trans, ed infine ha generato anche dei figli, quasi simili. Muccassassina è innanzi tutto il Circolo di Cultura Omosessuale “Mario Mieli” e viceversa, in una simbiosi creativa, energetica e mentale completa, nonostante tutto che ne deriva sia nel senso delle idee messe in campo, sia nel senso dell’uso delle risorse economiche; si tratta della festa di un’associazione politica e culturale senza scopo di lucro. Questa natura ne spiega la vitalità, con un ricambio continuo ma anche con un cumulo d’esperienza in crescita costante, rafforzato da un volontariato mai venuto meno. Si spiegano così tutti gli aspetti della festa, che sono propri di un’associazione di tal tipo, ma anche il piacere e la felicità nel farla. C’è l’uso economico in chiave più di mutualità che d’impresa pura. Insomma Mucca è un miracolo per essere in teoria un “semplice” prodotto di divertimento così colmo di sviluppi e conseguenze, ma l’essere basato su professionalità e improvvisazione, sull’offerta congiunta di svago e consapevolezza, sulle necessità dell’autofinanziamento e del creare un luogo d’unione, ne spiegano la concretezza e longevità. Muccassassina è una festa di discoteca gay senza regole per chi vi partecipa tranne una: il rispetto e il riconoscimento dell’altro e della sua libertà. Questo ha sempre significato che, nel pubblico come nei “realizzatori”, non ci sono differenzazioni d’età, di genere, di preferenza sessuale, d’aspetto fisico, di look, di ricchezza o notorietà: a Mucca vengono ragazzini e signore, coppie e singoli, dive e borgatari, stranieri e italiani, gay e trans, sessantenni e sbarbati, etero e lesbiche, palestrati e orsi, padri di famiglia e nonne, e via di seguito. Un mix quindi insofferente all’idea del target di mercato, ma anche al concetto semplice di tolleranza, perché non c’è proprio niente da dover tollerare, in altre parole sopportare, del diverso da se, anzi c’è il sapere che il “diverso” esiste e ti parla, balla, guarda o bacia vicino, e tale vicinanza è profondamente cercata. Il tutto partendo dal fatto che i clienti omosessuali e trans sono i padroni di casa, mentre gli altri clienti eterosessuali sono ospiti ed amici, entrambe le parti però composte nei modi più disparati possibili e mescolate fra loro. Queste ricche ed articolate caratterizzazione, in chi la realizza e in chi ci viene a Muccassassina, danno la miglior indicazione delle potenzialità inesauribili dell’evento, che per questo da semplice discoteca è diventato fenomeno sociale. Non poteva che essere così, se ci si diverte dando anche un senso e degli scopi collettivi al piacere da condividere. Non può che essere così anche perché Muccassassina è un prodotto omosessuale e trans pensato con orgoglio, senso d’appartenenza ed identità, nonché voglia di contaminare il mondo circostante. In fondo la famosa trasgressione di Muccassassina è stata e continua ad essere un universo gay, lesbico e trans che vive e si rappresenta, anche nel suo erotismo o nel proprio multiforme immaginario; ma è tale anche perché ha sempre trasgredito le “normali” regole dei mondi separati o del prossimo come un cliente passivo e consumatore. Muccassassina dunque non è, né mai sarà, “normale”; il suo essere “oltre” lo rende evento durevole e cercato, rendendo “oltre” ogni singola persona che vi partecipa. E’ vero: almeno una volta bisogna esserci stati a Muccassassina. Meglio spesso …
Rossana Praitano
Presidente Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli
Muccassassina è una serata-disco che ha una storia straordinaria. E’ nata nei primi anni ‘90 come serata per l’autofinanziamento del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, associazione di volontariato che si occupa dei diritti civili delle persone glbt, di lotta all’AIDS e all’omofobia. In vent’anni Muccassassina è diventata un vero e proprio fenomeno di costume in Italia e - per la qualità della musica, l’avanguardia nelle tecnologie, i nomi che la frequentano, gli ospiti che vengono a suonare - un party apprezzato anche a livello internazionale. Ho pensato che solo un libro come questo potesse rendere un giusto omaggio alla storia di Muccassassina. A coloro che l’hanno ideata, a tutti quelli che vi hanno lavorato e lo fanno ancora oggi, ed a tutti quelli che la amano non solo come luogo d’intrattenimento, ma come oasi di libertà. La libertà d’essere se stessi, senza condizionamenti e senza paure. Il libro è la preziosa testimonianza fotografica di questa libertà. Durante la XX stagione ho chiesto, infatti, ad alcuni importanti fotografi di ritrarre il meglio delle serate di Muccassassina: le luci dei dancefloor, il backstage, le mise delle favolose drag-queen, i corpi dei danzatori e dei gogo-boy, ma anche i colori della folla, meravigliosa protagonista della notte. Spero che questo libro possa essere insieme un regalo per tutti quelli che oggi la frequentano ed una gradita scoperta per chi ancora non ha avuto il piacere di vivere le sue atmosfere. Essere alla guida di un party come Muccassassina significa intanto condividere la “causa” del Circolo Mario Mieli. Significa essere consapevole che ogni singola serata di Muccassassina andata a buon fine sostiene attività di volontariato, con la responsabilità che il successo delle politiche sociali del Circolo dipendono anche dal successo della sua festa d’autofinanziamento. Per me che vengo dal teatro, poi, la Direzione Artistica di Muccassassina è stata l’occasione di sperimentare su vasta scala alcune tecniche spettacolari, che ho moltiplicato per molti spazi e amplificato per un vasto pubblico, anche 4000 persone ogni venerdì. La sfida posso considerarla vinta, poiché il grande ammodernamento tecnico ed artistico che ho pensato per il nuovo millennio di Muccassassina ha avuto il successo che speravo, trasportando il party in una platea internazionale. In questo libro ho voluto fissare soprattutto quel che Muccassassina rappresenta per me, come persona: un momento magico in cui condividere con amici e colleghi la gioia della libertà.
Diego Longobardi
AD Muccassassina
I fotografi:
Andrea Campesi, Andrea Josè Di Pasquale, Angelo Marinelli, Anna Maria Benedetto, Emanuele Camerini, Esther Favilla, Fanny Coletta, Fernanda Veron, Giambalvo & Napoletano, Giorgia Alba, Giovanni Cocco, Jacopo Benassi, Johnny Capodanno, Marco Ronca, Marco Rossi, Mirta Lispi, Philippe Antonello, Renato Vitelli, Roberto Chiovitti, Ruhena, Shirin Amini, Luciano Di Bacco e Archivio C.C.O, Mario Mieli (per le foto di repertorio).
Le drag:
Alba, Baby Marcello, Biba Lerue, Cara Mella, Cinzia Boccolotti, Drastic Queen, Fuxia, Giorgina Baker, Gloria Viagra, Indira la fica d’India, Juana Jimenez, Justice Violet, Karl Du Pignè, Karma B, La Berta, La Florida, Lady Bunny, Le vento in Poppa, Les Limousines, Les Ullallà, Mamadoka, Miss Petunia, Miss Piggy, Nina Butterfly, Olga, Paola’s Angels, Pepa, Poppea, Porompompero, Regina Miami, Scerry Vine, Serafica, She Male, Tori Birboni, Tsunami, Vitelle Monelle.
Vent’anni con le corna, al massimo volume
1990-1991
Roma 3 ottobre 1990: sulle plastiche macerie degli anni Ottanta, in una scena gay in cui le parole orgoglio, dignità e solidarietà acquistano nuovi significati, il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, una giovane associazione che prende il nome da uno dei più carismatici leader del movimento glbt, inizia ad organizzare alcune feste di autofinanziamento nella sua sede non lontana dalla basilica di San Paolo. Una sala con atmosfera informale in cui venivano richiamati gli amici degli amici, nessuna scenografia, dischi suonati senza pretese e piccoli show rappresentano i primi, timidi muggiti di un party destinato a diventare il simbolo della gay club culture italiana. Il passaparola e la voglia di stare insieme, uniti all’incessante azione del Circolo di elaborazione politica, di produzione culturale, di assistenza sanitaria e di lotta per i pari diritti delle persone omosessuali e transessuali, spingono gli organizzatori a cercare spazi più ampi e più accoglienti, rendendo permanente l’esperienza delle feste: il Grigionotte di Trastevere, la Centrale del Latte di Piazza Vittorio e il centro sociale Villaggio Globale, nell’area dell’ex Mattatoio di Testaccio. Proprio nel luogo destinato alla macellazione dei bovini, si immaginò un'apocalittica rivolta delle vittime ai loro carnefici, e fu coniato il nome Muccassassina. L’organizzazione della serata era seguita da Luciano Parisi, affermato artista della scena culturale romana. Con penna nera di china su foglio bianco, Francesco Simonetti crea il logo della festa, una mucca con la falce. Sono gli anni in cui il brano Vogue di Madonna vende 6 milioni di copie e lancia in tutto il mondo il vogueing, un ballo di moda nei gay club, che imita le pose plastiche delle modelle. Sono moltissime le persone che apportano alla festa creatività, energie ed entusiasmo, contribuendo a definire una prima identità di Muccassassina, che incuriosisce e attira tra gli altri Roberto D’Agostino, Amanda Lear, Nichi Vendola, Grazia Francescato.
1992-1993
E’ tempo di cambiamenti: nel 1993 Vladimir Luxuria, giovane transgender pugliese, volontario del Mario Mieli e sino ad allora door selector in drag,  prende la direzione artistica. L’arrivo di Luxuria coincide con l’evoluzione di Muccassassina da festa di nicchia esclusivamente per gay, lesbiche e transessuali a fenomeno di costume aperto a tutti. La location è memorabile: l’ex cinema Castello, a due passi dalla basilica di San Pietro, diventata poi  sala stampa vaticana. Sono anni di sperimentazione: la consolle di Mucca spazia dal sound trash/commerciale alla techno, mentre folli performer senza nessuna censura, né sessuale né mentale, si esibiscono tra un travestimento estemporaneo, una sfilata di bassa moda e uno spogliarello ai limiti del dicibile. Nasce da qui quella fama di “tempio della trasgressione” che accompagnerà Muccassassina negli anni a venire. L’ospite simbolo di questa stagione del party è la pornostar Moana Pozzi, ma non mancano gradite contaminazioni con il mondo della cultura, come le visite di Laura Betti, Aldo Busi, Franca Valeri. Ripensando a questa esperienza, molti anni dopo Luxuria dichiarerà: “I gay cercavano visibilità, io ho cercato fosforescenza”. Danze e spettacoli vanno a braccetto con i diritti e la prevenzione all’HIV. Muoiono l’attore Franco Caracciolo e lo scrittore Pier Vittorio Tondelli. Michael Jackson pubblica Dangerous, in discoteca impazzano gli Snap con il loro masterpiece Rhythm is a Dancer  e  Gianni Boncompagni debutta su Canale 5 con il programma cult Non è la Rai.


1994-1995
Il successo è inarrestabile. Muccassassina si trasferisce al Palladium, vecchio teatro del quartiere Garbatella. Il party inizia ad articolare un calendario d’irriverenti ricorrenze che si cristallizzeranno nel corso degli anni, senza mai dimenticare il sociale: Halloween, il Primo Dicembre, Capodanno, Sanremo Drag, i bagni di folla di Martedì Grasso e le feste per il GayPride.  Il 1994 è l’anno d’oro delle drag queen, che diventano un fenomeno planetario grazie al successo del film australiano Priscilla, la regina del deserto. In Italia è Muccassassina a sdoganarle, con mise più ardite e sofisticate, tacchi vertiginosi e cotonature voluminose. Il 1994 è anche l’anno del primo GayPride italiano, organizzato nella Capitale. Nasce un altro importante veicolo delle idee del Circolo Mario Mieli: il mensile Aut, primo gay magazine romano, distribuito durante la serata. Laura Pausini arriva terza a Sanremo con Strani Amori, Silvio Berlusconi fa la sua discesa in campo e vince le elezioni. Regina indiscussa delle classifiche di mezza Europa è Corona con la sua The Rhythm of the Night.
1996-1997
Muccassassina si divide tra sonorità underground ed eccessi trash. La festa, sempre sotto la direzione di Luxuria, si sposta prima all’Alpheus, quartiere Ostiense, poi al Qube, “il palazzo del piacere” nell’allora periferico Portonaccio. Muccassassina fa notizia per un originale mix di curiosità, irriverenza, stravaganza, cronaca e politica. Tra le battaglie portate avanti in questi anni, quella contro l’anoressia e quella animalista contro le pellicce – che vengono bandite dal guardaroba del locale – con ospite Marina Ripa di Meana. In sala è sempre a disposizione un parrucchiere per rifare acconciatura e trucco ai clienti desiderosi di cambiare look. Commosso, il pubblico del “Party con le Corna” ricorda due icone del mondo gay: Gianni Versace e Lady Diana, entrambi morti tragicamente nell’estate del 1997. Il regista Ferzan Ozpetek sceglie Mucca per festeggiare il suo primo film “Il bagno turco” insieme all’attore Alessandro Gassman e a tanti amici. Pina Bausch frequenta le notti muccate traendone ispirazione per le coreografie del suo spettacolo dedicato a Roma. Uno dei personaggi in questo periodo più legati a Muccassassina è la reginetta di Non è la Rai, Ambra Angiolini, di casa al party, a cui resterà sempre affezionata. Scritta per sempre nella storia di Muccassassina è la visita a sorpresa delle Spice Girls, a Roma per promuovere il loro secondo album Spiceworld: Baby Spice e Sporty Spice scelgono Mucca per andare a ballare in incognito. Pessima idea: una volta riconosciute, vengono prese d’assalto dal pubblico incredulo, che si stringe intorno a loro in un affettuoso abbraccio, fino a farle scappare. Si sciolgono i Take That. Summer is magic di Alexia è il disco dell’estate.
1998-1999
Ormai è un fatto noto a tutti (e non solo a Roma): per entrare il venerdì a un party di Muccassassina bisogna fare una lunga fila e attendere ore. Da festa per pochi, Mucca è diventata la gemma più fulgida dei party di tendenza della Capitale e inizia a richiamare pubblico anche dalle altre regioni d’Italia. Nel corso di una sola stagione per contenere i devoti alla Mucca il Qube apre una sala per ognuno dei tre piani del locale, con generi musicali distinti. Crocevia di stili e culture diversi, la festa mette insieme gay griffati Jean Paul Gaultier e Vivienne Westwood, “look” da centro sociale, phag-hag e distinti signori di mezza età che non disdegnano mettersi una parrucca e vestire abiti femminili. Nel 1998 George Michael viene arrestato per atti osceni in luogo pubblico in un bagno di Beverly Hills; dopo questo episodio fa il proprio coming out e incide il brano Outside, tra i più ballati. Dopo il ritorno di Muccassassina all’Alpheus il suo palco ospita uno show case di Jimmy Sommerville e, sulla scia del successo degli spogliarellisti California Dream Men, da un’idea di Marco Pizzardi nascono i Centocelle Nightmare che si esibiscono tutti i venerdi. Tradizione ancora oggi rispettata è lo stop della musica all’una per discorsi politici o presentazioni di spettacoli ed eventi a carattere sociale. Impossibile non ricordare in quegli anni alle quattro della mattina la sala illuminata a giorno e il pubblico a ballare un sirtaki di gruppo. Sono gli anni in cui si affacciano nelle chart internazionali Britney Spears, Christina Aguilera, Jennifer Lopez, Geri Halliwell: il popolo di Muccassassina subito se ne innamora. La notorietà della festa cresce di pari passo con quella del suo art director, Vladimir Luxuria, ormai personaggio pubblico e spesso ospite in tv del  famoso Maurizio Costanzo Show.
2000-2001
Nel 2000, in contemporanea con l’anno giubilare, Roma è la capitale mondiale gay, lesbica e trans, e Muccassassina è il suo fiabesco salone delle feste. Taglia il nastro l’attrice Maria Grazia Cucinotta. Sabina Guzzanti propone in discoteca un esilarante monologo a tema, e sul palco del World Pride, il 7 luglio al Circo Massimo, c’è anche Sylvia Rivera, una dei testimoni dei moti di Stonewall del 1969 che hanno dato origine al moderno movimento di liberazione omosessuale. Nel corso della storica parata sfila un carro con una monumentale Mucca sdraiata come la Paolina Borghese della celebre scultura di Canova, e una versione dance di Nessuno mi può giudicare di Caterina Caselli, cantata da Vladimir Luxuria, è l’inno ufficiale. Per il concerto che conclude la manifestazione si esibiscono, tra gli altri, Grace Jones, Marc Almond e Geri Halliwell. Dopo il live, mega party a Tor di Valle. Non è tutto: da Muccassassina passa anche l’attore hollywoodiano Rupert Everett, con folle di fan in delirio, e tra un set fotografico e l’altro si fa vedere anche David LaChapelle. Dopo la favolosa estate del World Pride, il “Party che Muggisce” torna al Qube ed è cow-boy mania, per l’uscita dell’album Music di Madonna: tutti sfoggiano cappelli texani e stivali di cuoio, riproducendo nei minimi dettagli il look della popstar. C’è inoltre chi si veste con capi strappati riempiti di spille da balia ed esibisce borchie e collari in stile sadomaso: Muccassassina si vota al neo-punk. La colonna sonora del film Moulin Rouge! lancia una versione Lady Marmalade cantata da Christina Aguilera, Pink, Lil' Kim e Mya che diventa un vero e proprio tormentone per il popolo di Mucca, ispirando coreografie e imitazioni. Ma non c’è solo la musica: c’è anche il minuto di silenzio che interrompe bruscamente la canzone New York New York di Liza Minelli, per ricordare le vittime dell’11 settembre.

2002-2003
Nel giugno 2002 Vladimir Luxuria lascia Muccassassina. Per tre stagioni la direzione artistica passa nelle mani di FloraTora (Andrea Giuliani Florida detto “Florida” e Salvatore Maccagnano detto “Maccapop”), una direzione caratterizzata da sontuosi drag show simili a musical o a varietà televisivi d’altri tempi. La principale novità in termini di offerta musicale del club è che uno dei tre livelli della discoteca Qube viene interamente dedicato alla musica black con contaminazioni pop, che polarizza soprattutto l’attenzione di un pubblico molto giovane. La musica house subisce contaminazioni electro minimal, in voga in quegli anni. Diventata celebre grazie a tormentoni dance come Up & Down e Come on and do it, la drag queen Billy More non fa mancare la sua presenza al party gay più famoso d’Italia, infiammando la pista. Tra gli ospiti si esibiscono anche Paola e Chiara, Mario Venuti, Viola Valentino, Roberto Angelini, Paolo Meneguzzi, Moony.

2004-2005
Nel marzo 2004, con gli auguri dello showman Fiorello, si festeggia in pompa magna il traguardo della cinquecentesima festa di Muccassassina, richiamando tutti gli amici che hanno fatto la storia del party: personalità del movimento gay, del mondo dello spettacolo, della politica, drag queen, performer e dj. A ottobre 2005 la serata viene affidata all’attore/produttore teatrale Diego Longobardi. Le intenzioni del nuovo art director sono subito chiare: è lo slogan A new era is coming a parlare per lui. Consolidata la proposta di musica commerciale, pop e dance, l’attenzione si concentra sulla house music, a cui vengono consacrati la sala principale e il main stage della discoteca, attirando i cosiddetti “clubbers”, un pubblico molto attento all’offerta musicale e visiva. S’introducono significative innovazioni tecniche e scenografiche. Il Qube inizia una lunga opera d’ammodernamento, e viene tessuta una fitta rete di gemellaggi e collaborazioni con le maggiori feste europee come Salvation, Delice, Crash, Dptm, La Troya de Ibiza: fattori che renderanno Muccassassina un party sempre più internazionale, e una vera e propria babele di stili e suggestioni provenienti dalle nuove frontiere del divertimento. Intanto, nella sala “commerciale” il pubblico va in delirio per Mucca Star, sigla scritta appositamente per il club. Un gruppo di neofascisti attacca con mazze e catene le persone in fila per entrare a Mucca, ma è messo in fuga dalla sicurezza del locale. José Luis Rodríguez Zapatero vince le elezioni in Spagna e concede il matrimonio anche agli omosessuali. Il pubblico gay si commuove con il film I segreti di Brokeback Mountain di Ang Lee.

2006-2007
La seconda stagione di Diego Longobardi ha come motto Muccassassina: Impossible is Nothing, e per la prima volta il club ha un privé e si avvale della collaborazione dei pr. Continuano i gemellaggi internazionali, la tecnologia si fa sempre più sofisticata. I don’t feel like dancing degli Scissor Sisters e Grace Kelly di Mika sono i pezzi più ballati e visti nei dancefloor; la novità infatti è l’introduzione nella sala commerciale dei dvj - disc jockey che mixano videoclip. L’annuale Red Party vede in qualità di madrina la partecipazione di Mara Venier. La produttrice cinematografica Rita Rusic debutta come popstar sul palco di Mucca a cavallo di una Harley Davidson, e ad applaudirla arrivano i suoi amici Tiziana Ferrario, Roberto D’Agostino e Adriano Aragozzini. Elsa Martinelli realizzare per la rivista “Chi” un servizio fotografico. Dalla discoteca al Parlamento: nel 2006 il “Party con le Corna” sostiene l’elezione alla Camera dei Deputati di Vladimir Luxuria, che diventa il primo deputato transgender di Montecitorio. Un milione di manifestanti invade piazza San Giovanni a Roma per il GayPride del 2007. La madrina è l’attrice Monica Guerritore. Inno della parata è la canzone Gino e l’Alfetta di Daniele Silvestri, il cui videoclip èe girato proprio durante il corteo. Euphoria, party ufficiale dell’evento  con guest il dj americano Junior Vasquez, supera le 10.000 presenze.  Di Muccassassina si scrive in ben tre libri: l’autobiografico Chi ha paura della Muccassassina? di Luxuria, il romanzo 49 gol spettacolari di Davide Martini e Cafonal di Roberto D’Agostino.
2008-2009
Space of Sound di Madrid , Space di Ibiza, Fire di Londra scelgono Muccassassina per la loro prima volta a Roma. Il compianto Alexander Mc Queen trascorre intere serate con le drag e l’animazione. Lorettassassina è il nome del party speciale dedicato, nel 2008, a Loretta Goggi, che incontra i suoi fan a Mucca, regalando loro una memorabile versione live di Maledetta Primavera.  Muccassassina espatria con una one night a Ibiza, dove riceve una trionfale accoglienza. A maggio 2008 Diego Longobardi lascia dopo un triennio in cui ogni record di presenze viene superato. La direzione artistica per una stagione 2008/2009 è affidata a Marco Longo, animatore delle notti capitoline e di eventi di mondanità, cinema, musica e moda. Si fanno notare a Mucca, l’attore Michael Pitt e gli stilisti Dean e Dan di DSquared, Fabio Canino, Lucia Ocone, Naike Rivelli. Tra gli ospiti anche Claudia Gerini, Luca Argentero e Filippo Nigro, protagonisti del film Diverso da chi?. In onore di Lorella Cuccarini è Cuccassassina. Il Circolo Mario Mieli ottiene l’assegnazione per Roma dell’Europride 2011. Tra le hit più acclamate dal pubblico trionfano Poker face e Paparazzi di Lady Gaga, che ha conquistato in poco tempo una popolarità planetaria. Inizia una proficua collaborazione  tra Muccassassina e il Matinée Group. Per la prima volta in Italia arriva nella consolle house del club il famosissimo SuperMartxé.
2010
Il rientro di Diego Longobardi come direttore artistico coincide con uno speciale White Party alle Officine Marconi, negli anni Trenta stabilimento dell’Italcable e ora trasformato in contenitore di cultura contemporanea. Ignoti lanciano bombe molotov contro il Qube danneggiando la struttura. E’ un chiaro attacco omofobo che non intimidisce il pubblico glbt che si presenta in massa alla serata inaugurale. Per la nuova stagione il locale viene dotato di macchine sceniche e nuove tecnologie che, insieme ad un elevatissima qualità musicale e ad una sempre maggiore ricercata nella messa in scena, rendono la serata sempre più spettacolare. La campagna pubblicitaria della XX stagione è affidata al noto fotografo inglese esperto in manipolazioni digitali David Rothwell, che sviluppa 8 immagini in esclusiva per il club. Suscita scalpore la serata a tema Dildo, che ospita i live show dei pornoattori più in voga nel mondo. Mucca festeggia i suoi primi vent’anni con una sontuosa festa di compleanno ospitando nella consolle house Peter Rahuofer, dj di fama planetaria e remixer di Madonna. In occasione della presentazione del musical Il Pianeta Proibito, Lorella Cuccarini viene fischiata per alcune sue precedenti dichiarazioni contrarie ai matrimoni gay. Tra gli altri salgono sul palco Leopoldo Mastelloni, che dà il via al Gran Ballo in maschera di Carnevale, Monica Guerritore, Alex Britti, Carolina Crescentini, Fiordaliso, Rosanna Cancellieri. Due clamorose interviste: mentre in America il cantante Ricky Martin fa coming out, in Italia Renato Zero confessa d’essere eterosessuale. Grande successo per il debutto londinese di Muccassassina, che rinnova la sua nuova vocazione itinerante organizzando nella struttura del PalaAtlantico di Roma la festa Ibizenca  La Leche. Chiudono la ventesima stagione i top dj iberici Chus + Ceballos.
continua….
Francesco Paolo Del Re 

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